Chi sono

Il modo in cui ogni persona integra il Pilates nella sua vita è soggettivo, io ho iniziato ad applicarne i principi in tutto quello che faccio.

Chi sono

Il modo in cui ogni persona integra il Pilates nella sua vita è soggettivo, io ho iniziato ad applicarne i principi in tutto quello che faccio.

Chi sono

Il modo in cui ogni persona integra il Pilates nella sua vita è soggettivo, io ho iniziato ad applicarne i principi in tutto quello che faccio.

Chi sono

Sono nata a Modena nel 1978.  Ho dedicato la mia gioventù allo sport e allo studio e dopo l’università mi sono trasferita a Milano per lavorare nel settore degli eventi e della comunicazione. Nel 2007 durante la prima gravidanza non riuscivo più a stare in piedi, poche forze e mal di schiena, ed ero solo al sesto mese! Grazie a un’amica ho conosciuto e provato il Pilates, e sentendone fin da subito su di me i numerosi benefici ho iniziato ad appassionarmi. Nel 2009, dopo il secondo figlio, ho lasciato la mia vecchia vita e ho deciso di dedicarmi a tempo pieno allo studio e alla formazione per diventare insegnante di Pilates.

 

 

Nel 2011 ho conseguito la certificazione STOTT PILATES per Matwork, Reformer, Cadillac, Chair e Barrels e da lì in avanti la mia curiosità ha continuato a crescere, di pari passo all’esperienza e non mi sono più fermata. Negli anni ho capito come il nostro corpo compensa in reazione alle forze a cui è sottoposto, seguendo le nostre abitudini, reagendo alle emozioni, abituandosi silenziosamente al dolore per sopravvivere. Ma ho anche provato come si rigenera e si riallinea con un allenamento corretto, supportato da una respirazione consapevole. Ho osservato come disimparare a respirare è la causa della maggior parte dei problemi della colonna vertebrale, e non solo.

Ho capito che all’interno del nostro corpo ci sono delle parti che diventano inanimate, provocando inclinazioni innaturali nelle articolazioni. Un’inclinazione sbagliata perde la capacità di reggere e scaricare il peso a terra, quindi alcuni muscoli diventano dei tiranti per compensare, altri si indeboliscono, in entrambi i casi perdono di funzionalità e le articolazioni di mobilità. Un’articolazione immobile perde la lubrificazione e per questo degenera. Le rigidità bloccano il propagarsi del respiro, quindi che sia il respiro a bloccarsi o alcune parti del corpo, le conseguenze sono identiche. Ciò che è vivo respira, ciò che respira si muove e muta.

Oltre a insegnare Pilates pratico da molti anni Yoga. Ho lavorato con tantissimi insegnanti diversi e da ognuno ho imparato sempre qualcosa. Negli anni la mia pratica è cambiata e a ogni progresso che faccio sento di poter muovere muscoli sempre più sottili e sempre più profondi che si risvegliano perché ne hanno l’opportunità.

 

A 13 anni ero già molto alta, tendini lassi, muscolatura debole… le curve della mia colonna si sono accentuate e le articolazioni disallineate. Ho provato sulla mia pelle molti effetti negativi della gravità e della diseducazione motoria, ma scoprire il Pilates e lo Yoga, unito alla mia capacità innata di coordinare e controllare i movimenti, mi ha permesso di modificare tante cattive abitudini. Per prima cosa ho ritrovato il “core”, ovvero il centro del corpo, perché è dalla sua stabilità che deve partire il movimento delle articolazioni più periferiche. Solo in questo modo ogni azione avviene senza sforzo e senza attrito, con una ripercussione elastica su tutto il corpo.  Il peso si scarica a terra e la respirazione rimane libera.

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